Che animale mi sento oggi?

Gli animali, sono da sempre l’elemento simbolico che all’interno di leggende, di favole e di fiabe ha saputo raccontare in modo ironico e al tempo stesso diretto i comportamenti umani. Gli animali infatti hanno sempre manifestato un complesso coerente di atteggiamenti che può difficilmente essere frainteso in quanto geneticamente determinato.

Sulle differenze tra queste splendide creature, l’uomo ha da secoli costruito strutture, simboli, modi di dire, giocando con l’affabulazione e con la narrazione per arrivare a esprimere in modo diretto concetti complessi o di difficile esposizione.

Il filtro del simbolico nascosto dietro a un animale permette di proiettare ‘sull’altro’ tutta la complessità di emozioni, di atteggiamenti, di bene e di male, di buono e cattivo, che c’è in noi.

Gli artisti di tutti i tempi hanno sapientemente riempito monete, tappeti, oggetti, quadri, sculture, decorazioni, rappresentazioni, di ogni forma animale, proprio per il valore simbolico-intrinseco e a volte anche propiziatorio che essi esprimono.

Quando bestiale fa rima con geniale. Animalarte un progetto da ripetere

Qualche anno con il brand LYRA, uno dei marchi del gruppo FILA, Fabbrica Italiana Lapis e Affini, intraprendemmo un percorso per ragazzi delle scuole Secondarie di primo grado sull’autoritratto, dal titolo ‘Animalarte’. L’esperienza portò a un interessante percorso di ricerca del proprio sé proiettato sull’animale scelto con esempi di realizzazioni più che eccellenti che i ragazzi hanno ideato e che le insegnanti ci hanno spedito in occasione di un concorso a premi nel 2017.

Il successo ottenuto all’epoca ci ha fatto pensare di voler riproporre oggi lo stesso laboratorio alle scuole Primarie di primo grado.

Animali, ironia e creatività: un laboratorio per scatenare il pensiero laterale.

Rivolto alle scuole Primarie di primo grado, ma estendibile a qualsiasi età, è un invito a far lavorare i bambini affrontando inizialmente una ricerca che verte sul simbolico che ogni animale rappresenta con una finalità precisa: giocare a riconoscere questo simbolico, per arrivare a individuare differenze e caratteristiche, uguaglianze e similitudini con gli umani, in una sorta di percorso che scateni l’autoironia, finalizzato a trovare per ciascuno il proprio animale di riferimento nel quale immedesimarsi, e imparare così a riconoscere se stessi, nei pregi come nei difetti, e perché no a prendersi un po’ in giro.

La scelta dell’animale, enunciato davanti alla classe può creare ilarità inizialmente, ma attivare parallelamente anche processi liberatori sapendo a monte di dover indirizzare gli alunni verso un approccio costruttivo e solidale per rendere la classe più coesa.

Una volta identificato il proprio animale ogni bambino dovrà scegliere una tecnica, la più consona per ognuno di loro. Non ha importanza quale sarà la qualità della rappresentazione, (se sarà a colori o in bianco e nero, o solo al tratto), quanto la scelta della rappresentazione stessa: scatenateli nella ricerca di una postura che possa avvicinarsi all’immagine scelta dell’animale preferito, e invitateli a fare dei ‘selfie’ o a farsi fare delle fotografie che, affiancate all’immagine del proprio animale, facilitino il parallelismo e la proiezione del sé con la figura selvatica. E una volta scelto ogni particolare lasciate che scelgano lo strumento per disegnare e colorare a ognuno più consono.

Qualche suggerimento…

Ispiratore di Animalarte è stato l’artista e illustratore Svjetlan Junaković con il suo libro dal titolo ‘Ritratti famosi di comuni animali’ che vi invitiamo a guardare per la genialità delle illustrazioni. Ma sono molti i riferimenti che potete visionare con i ragazzi. Su educazioneartistica.net/lezioniarte/animalarte.pdf, per esempio, trovate una ricerca che un’insegnante pubblicò all’epoca sul web.

Di seguito nelle foto allegate riportiamo alcuni dei lavori meravigliosi che i ragazzi realizzarono come possibili spunti da mostrare ai bambini affinché non abbiano paura di mettersi in gioco.

E ora, scateniamo la fantasia e il selvaggio che è in loro! Buon lavoro.
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