DENTRO LA BIENNALE ARCHITETTURA 2025

L’intervista alla Responsabile Educational della Biennale di Venezia, tra nuove visioni educative, percorsi interdisciplinari e la collaborazione con TrattoPEN

 

Siamo felici di annunciare il rinnovo della nostra collaborazione con La Biennale di Venezia, una delle istituzioni culturali più importanti al mondo: TrattoPEN - che proprio quest’anno celebra i suoi primi 50 anni - è la Penna Ufficiale delle Attività Educational della Biennale Architettura 2025.

Il titolo scelto per questa edizione - Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva. - ci parla di intelligenze multiple, dialoghi interdisciplinari e di un mondo che cambia rapidamente, anche dal punto di vista climatico e sociale. In un’epoca che richiede adattamento, più che semplice mitigazione, l’architettura diventa uno spazio di sperimentazione collettiva e creativa, dove l’umano, il digitale e il naturale si incontrano. Ecco perché la Mostra coinvolge non solo architetti, ma anche artisti, filosofi, programmatori, stilisti, cuochi, scienziati e artigiani.

Al centro della collaborazione tra FILA e La Biennale, c’è il progetto Educational: percorsi guidati, attività laboratoriali e iniziative interattive rivolte a singoli e gruppi di studenti, bambini, adulti, famiglie, professionisti, aziende e università. Tutte le iniziative puntano sul coinvolgimento attivo dei partecipanti e  sono condotte da operatori selezionati e formati dalla Biennale.

Courtesy: La Biennale di Venezia - Ph.: Luca Chiandoni

Per approfondire i temi chiave al centro della Mostra e delle attività Educational della Biennale Architettura 2025, abbiamo rivolto alcune domande direttamente alla Dott.ssa Valentina Borsato - C.F.O., Responsabile Educational e Promozione La Biennale di Venezia. Buona lettura!

Il titolo “Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva.” suggerisce un paesaggio di intelligenze molteplici che si incontrano.  In che modo questa visione si riflette nei percorsi proposti da Biennale Educational?

Parlare oggi di “intelligenze” al plurale significa riconoscere che l'abilità di comprendere, apprendere, ragionare e creare non è esclusiva degli esseri umani o limitata a un singolo tipo di processo cognitivo.

La Biennale Architettura 2025 riunisce esperti provenienti da una vasta gamma di discipline. Architetti, ingegneri, biologi, scienziati del clima, filosofi, artisti, e molti altri sono invitati a condividere le loro conoscenze per trovare soluzioni utili ed eleganti. Questo approccio riconosce che la comprensione e la risoluzione delle complesse sfide contemporanee richiedono l'apporto di diverse forme di intelligenza e competenze.

Questa prospettiva plurale sull'intelligenza si riflette nei percorsi proposti da Biennale Educational attraverso diversi punti di vista.

Un primo stimolo è quello dell’apprendimento dalla Natura: La Biennale pone un forte accento sull'intelligenza naturale come fonte di ispirazione e modello per l'architettura. I laboratori didattici prevedono un percorso in mostra che tenga presente questo aspetto per poi svilupparlo in fase laboratoriale, facendo lavorare i bambini sulla progettazione di ambienti e spazi ispirati da architetture naturali.

L’idea è di evidenziare l'importanza di imparare dai principi organizzativi, dalle strategie di adattamento e dalle relazioni simbiotiche presenti in natura: questo implica un percorso educativo che valorizza l'osservazione e la comprensione dei sistemi ecologici.

Un altro tema centrale è l'adattamento in un mondo in rapida trasformazione e la necessità di affrontare sfide come il cambiamento climatico: gli studenti sono inviatati a riflettere su come si possa attingere a molteplici forme di intelligenza per sviluppare soluzioni innovative e resilienti. Questo implica un percorso educativo orientato alla comprensione delle crisi globali e alla ricerca di strategie di adattamento attraverso la sinergia tra intelligenza naturale, artificiale e collettiva.  I percorsi didattici in generale e in particolare per bambini e ragazzi riflettono questa visione attraverso attività che stimolano a immaginare architetture del futuro, integrando elementi naturali, tecnologie intelligenti e materiali riciclati. Alcuni laboratori propongono ad esempio la progettazione di "città del futuro" sostenibili e in armonia con la natura, promuovendo la consapevolezza su sostenibilità e innovazione.

 

2) Il disegno - anche quello a mano libera - è ancora uno strumento di progettazione? O il digitale ha sostituito del tutto l’analogico nel processo creativo e architettonico?

Il disegno, incluso quello a mano libera, è ancora uno strumento rilevante nel processo di progettazione architettonica, nonostante la crescente importanza del digitale.

La progettazione architettonica in realtà è già un processo "cyborg" che combina idee umane con visualizzazioni generate artificialmente o portate avanti attraverso una combinazione di schizzi o modelli fatti a mano e disegni precisi realizzati con software dedicati. Questo indica chiaramente che gli schizzi e i modelli manuali continuano a essere parte integrante del processo creativo, affiancando gli strumenti digitali. In Mostra, sono molti i progetti nei quali è presente una sinergia tra l'abilità manuale e la precisione digitale, suggerendo che entrambi gli approcci hanno un valore nel panorama progettuale contemporaneo.

Riteniamo che il disegno a mano libera possa ancora svolgere un ruolo unico nella fase ideativa e concettuale, dove l'esplorazione libera e intuitiva è fondamentale. Anche se l'AI può imparare per imitazione, non sostituisce necessariamente le modalità di apprendimento e comunicazione umane che possono includere il disegno.

Partendo dal presupposto che tutto può essere riconducibile ad un’immagine, il disegno e la creatività a mano libera rimangono elementi fondamentali nel processo creativo, specialmente nelle attività didattiche della Biennale. Durante i laboratori, bambini e ragazzi utilizzano strumenti semplici come matite, colori e carte varie per esprimere le proprie idee e visioni architettoniche. Questo approccio analogico favorisce la spontaneità e la personalizzazione del processo creativo, integrando l'uso delle tecnologie digitali.

 

3) La 19. Mostra Internazionale di Architettura è fortemente interdisciplinare. Pensate che la contaminazione tra arte, scienza e tecnologia – secondo il modello STEAM – sia oggi rilevante per affrontare le sfide del presente (e del futuro)?

La contaminazione interdisciplinare è oggi estremamente rilevante e necessaria per affrontare le sfide del presente e del futuro. La Mostra pone un forte accento sulla collaborazione tra diverse forme di intelligenza e discipline.

La Mostra stessa è un laboratorio dinamico che riunisce esperti di varie discipline, tra cui architetti, ingegneri, matematici, scienziati del clima, filosofi, artisti, cuochi, codificatori, scrittori, intagliatori, agricoltori e stilisti. Questa pluralità di prospettive è considerata fondamentale per affrontare le sfide contemporanee.

Il curatore, Carlo Ratti, sottolinea come il suo progetto ambisca a stimolare le collaborazioni tra discipline diverse che normalmente non interagiscono, come fisica, microbiologia, scienza dei dati, AI, scienza delle reti, antropologia. L'obiettivo è la creazione di soluzioni e collaborazioni che sensibilizzino reciprocamente le diverse professionalità sui vari aspetti dei problemi.

L'interdisciplinarità non è solo auspicabile, ma essenziale per affrontare la complessità delle sfide contemporanee e per immaginare soluzioni innovative per il futuro. La Biennale Architettura 2025 funge da piattaforma per promuovere questa contaminazione di saperi e competenze come motore per un cambiamento significativo.

I confini tra discipline sono ormai labili e le soluzioni più innovative nascono dall’ibridazione.

Il modello STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica) è riflesso anche nei percorsi educativi, dove i ragazzi sono incoraggiati a integrare le diverse discipline per affrontare sfide come il cambiamento climatico e la sostenibilità urbana.

 

4) Le attività di Biennale Educational coinvolgono tante generazioni diverse. Secondo voi, cosa possiamo imparare oggi dal modo in cui i bambini e i ragazzi osservano, disegnano e immaginano lo spazio?

I bambini e i ragazzi offrono prospettive uniche e spesso innovative nella percezione e rappresentazione dello spazio. Attraverso le attività didattiche della Biennale, essi sono stimolati a osservare l'ambiente circostante, a esprimere la propria creatività e a proporre soluzioni architettoniche che riflettano valori di inclusività, sostenibilità e armonia con la natura. Queste visioni possono ispirare approcci più empatici e umani nella progettazione architettonica contemporanea e anche in altri ambiti.  Le prospettive delle giovani generazioni sono considerate un impulso essenziale per il progresso e per affrontare le sfide del futuro. La Mostra sottolinea la necessità che l'architettura si rivolga a più generazioni.

Il modo in cui bambini e ragazzi osservano, disegnano e immaginano lo spazio oggi può offrire prospettive fresche e non convenzionali sulle sfide esistenti, libere da preconcetti e convenzioni consolidate.  Bambini e ragazzi possiedono una visione dello spazio radicalmente libera, non ancora condizionata da convenzioni tecniche, gerarchie disciplinari o limiti pragmatici.  Dal loro approccio possiamo cogliere vari spunti: lo spazio come gioco e regole reinventate, una flessibilità simbolica per cui gli spazi possono essere polifunzionali e aperti all’interpretazione. Possono riportare alla nostra attenzione che l’architettura può (e deve?) rispondere a desideri, non solo a norme.

 

5) Come possono strumenti semplici - come una penna, una matita, un foglio bianco - aiutare ad avviare riflessioni complesse sul mondo che cambia?

Strumenti semplici come penne, matite e fogli bianchi rappresentano la base e sono fondamentali per stimolare la creatività e l'espressione personale, soprattutto nei contesti educativi. Nelle attività della Biennale, questi strumenti permettono ai bambini di esplorare concetti complessi come la sostenibilità, l'innovazione e l'interazione tra uomo e ambiente, facilitando una comprensione profonda attraverso l'esperienza diretta e la sperimentazione. La Biennale Educational, con i suoi laboratori basati su strumenti analogici, ci ricorda che per affrontare la complessità del futuro, a volte serve ripartire dall’essenziale. La semplicità di una penna, una matita e un foglio bianco permette un’interazione diretta e immediata con il pensiero, facilitando l'esplorazione e la manifestazione fisica di idee complesse sul mondo che cambia.

 

Per ulteriori informazioni su Biennale Educational e prenotazioni: 

https://www.labiennale.org/it/progetto-educational-2025

Courtesy: La Biennale di Venezia - Ph.: Luca Chiandoni

Questo articolo quanto ha acceso la tua creatività?
Grazie
5/5
Potrebbero interessarti
Storie a Colori
TrattoPEN: 50 anni di storia e innovazione.
L'iconica penna-pennarello festeggia il suo anniversario.   Dal 1975, TrattoPEN traccia idee, p
Rimani aggiornato
Iscriviti alla Newsletter Fila per avere tutti gli ultimi aggiornamenti