Smartphone, social, emoticon, un mondo fatto di loghi

Impariamo a progettarli: dare forma alle idee per lasciare un segno nel mondo. Un laboratorio aperto a tutte le scuole di ogni ordine e grado.

 

Tutti connessi, tutti in cerca di connessioni

Oggi più che mai, dove tutto è connesso, la rete è sociale e il sociale è nel multimedia, si comunica per simboli, segni, icone e emoticon, soprattutto i ragazzi con i loro smartphone, tablet o PC. Sembra un linguaggio nato con la rete e la tecnologia più recente, eppure affonda le sue radici nella storia dell'arte se non addirittura nella storia stessa dell'uomo e del suo bisogno di comunicare idee attraverso i simboli.

App, icone e linguaggio che cambia

I filosofi contemporanei sostengono che l’utilizzo massivo e quotidiano di forme semplici e immediate, come le icone dei device, cambierà il nostro gusto nelle scelte grafiche e iconografiche oltre alla nostra percezione. Le nuove generazioni infatti saranno sempre più attratte da immagini semplici, immediate e comprensibili a tutti.

Queste nuove abitudini visive, cambieranno i costumi oltre che il linguaggio, quest’ultimo oggi è già molto più ‘sintetico’ rispetto a quello che parlavano i nostri nonni, e le abbreviazioni campeggiano sia nei messaggi, che nel parlato, basta pensare agli acronimi che popolano le nostre espressioni.
Semplificare sembra l’imperativo su tutto ciò che ci circonda.

Un laboratorio per imparare a guardare

Ciò che vogliamo proporvi qui è un laboratorio dedicato alla progettazione di un simbolo o di un logo, al fine di stimolare la creatività e la progettualità sul tema che più coinvolge i nostri gesti quotidiani, social e app. Saper guardare il mondo, aiuta i ragazzi a dare un senso al proprio fare, sviluppa la percezione e permette loro di porsi domande su ogni cosa per essere pronti ad affrontare la complessità.

Fare ricerca per imparare a capire

Prima di entrare nel vivo della progettazione facciamo un po’ di ricerca. Questa parte del lavoro è quella più facile, più divertente, ma è anche la più importante. Cercare, guardare e saper ‘vedere’ le cose che tutti i giorni passano sotto i nostri occhi, soffermarsi e dare loro un significato per quello che sono, ci aiuta a riflettere. Facciamo tracciare e nominare ai ragazzi i loghi o i simboli più conosciuti e poi invitiamoli a trovare contenuti, percorsi e significati dei loghi scelti. Un esempio:


Il logo che simboleggia il riciclo per esempio fu creato nel 1970 e si ispira al celebre nastro di Möbius, artista appassionato di matematica e di percezione, e rappresenta tre frecce a caccia l'una dell'altra. Ogni freccia è una fase del processo di riciclo: raccolta, produzione e acquisto di materiali riciclati.

Il logo Nike: il famoso swoosh è estremamente essenziale e trasmette senso di movimento, velocità, dinamicità, libertà, tutti temi coerenti con la categoria merceologica della marca. In più nasce come la massima stilizzazione della statua della dea alata Nike (la dea della vittoria), a cui il brand deve il suo nome.


Logo o simbolo può anche essere considerata un’immagine più complessa, prendiamo per esempio l’immagine usata sui pastelli GIOTTO: raffigura un giovanissimo GIOTTO che disegna su di una pietra circolare una pecora.
L’immagine ideata molti anni fa, oggi ripulita e resa vettoriale, negli anni è stata utilizzata per decorare le scatole di pennarelli, albumda disegno, pastelli, magneti, segnalibri, diventando così un’icona dei prodotti a marchio GIOTTO.

Ogni cosa ha un logo o un simbolo che la rappresenta e la racconta: dalle app, ai social, al cibo, ai cartelli stradali, ogni cosa è simbolo e segno. E ogni simbolo ha in se una storia stilizzata.

Progettare a tutte le età

Effettuata la ricerca, scateniamo la loro fantasia e iniziamo a individuare il tema sul quale operare per poi scegliere cosa trasformare in simbolo: Azioni, Luoghi, Oggetti, Stati d'animo, Sport, Segnali, Alimenti, Elementi naturali, Etichette di abbigliamento, un nuovo simbolo di app, ecc..

Un piccolo consiglio per approcciare il laboratorio anche con i più piccoli: lasciateli disegnare, affinché possano rappresentare quello che hanno scelto e a modo loro. Una volta fatto il disegno, aiutateli a ‘cancellare’ letteralmente con una gomma tutto ciò che è in più, affinché le immagini vengano semplificate. È un passaggio delicato, ma molto importante da condividere insieme a loro per comprendere quanto la complessità sia fatta di pochi, semplici tratti. Due esempi di semplicità applicata a loghi internazionali: uno è la nuvoletta di icloud, l’app che raccoglie i nostri file (una semplicissima nuvoletta che indica come non ci sia materialità vera in questo archivio) e l’altro è il simbolo di Apple, una mela morsicata che ci dice che dobbiamo ‘approcciare il mondo divorandolo’!
Anche il tema può essere semplificato per rendere il laboratorio accessibile ai piccolissimi e il suggerimento ci arriva ancora una volta da Munari: facciamoli giocare con le lettere dell’alfabeto, un gioco per imparare la forma delle lettere e la scrittura: il libro ‘ABC con fantasia’ è nell’insieme uno spunto interessantissimo per un approccio alla semplicità e alla semplificazione. Il progetto ABC con fantasia nasce dall'idea che tutte le lettere maiuscole dell'alfabeto possano essere scritte usando solo alcuni elementi base (linee dritte e curve), comuni a ogni lettera. Assimilata la forma delle lettere, sarà poi facile e soprattutto divertente comporne di grandissime o realizzare originali varianti.

È ora di mettersi al lavoro

In gruppo o singolarmente gli alunni sceglieranno una categoria, e successivamente uno o più termini da rappresentare in forma di simbolo.
È più bello se sapranno inventare un linguaggio simbolico proprio, reinterpretando ciò che già esiste o meglio ancora creandone uno nuovo.
Come? Con schizzi e disegni a volontà!
Ecco alcuni consigli:
1 - Attrezzarsi con matite affilate, gomma pane e tanti fogli.
2 - Mettersi comodi e rilassarsi.
3 - Disegnare molte cose e molto diverse tra loro.
4 - Non temere di sperimentare né di scarabocchiare e nemmeno il giudizio degli altri.
5 - Lasciare che l'immagine arrivi da sé, senza forzarla.
6 - Lasciare tanto spazio alla fantasia.
7 - Associare immagini, oggetti e azioni, anche se al momento sembrano lontani tra loro o stravaganti.

Consigliate dunque ai vostri alunni di farsi guidare dal proprio occhio e dalle proprie impressioni. E poi di fare tanto lavoro di sperimentazione, provando e riprovando più soluzioni diverse.

Dopo aver scelto i propri schizzi migliori, i ragazzi potranno fare più tentativi di semplificazione: selezionando le linee principali, togliendo gli elementi superflui, cancellando e ridisegnando alcune parti (o anche tutto) se serve.
Matita cacellabile prima e pennarello poi, sono alleati preziosi nella fase di progettazione iniziale, quando dallo schizzo si passa al voler stilizzare l’oggetto disegnato, anche solo ai fini di pulirne i contorni. Potranno anche aiutarsi con la carta da lucido e ricalcare più volte il loro schizzo, selezionandone di volta in volta porzioni diverse per vedere i differenti risultati. Una volta definito il contorno, cancellato le linee a matita in esubero, si può passare al colore. Ed è così che si riempiono le campiture per arrivare ad avere forme piatte e dal colore pieno, proprio quelle che definiscono logo un simbolo!

Ora lasciamo che la fantasia riempia i loro fogli bianchi!

Buon lavoro.

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