Lo sviluppo e la comprensione del linguaggio per i più piccoli non sono un processo immediato, bensì un’attività complessa che va accompagnata e supportata con i giusti mezzi. I bambini, infatti, iniziano a prendere confidenza con le parole e, in generale, con le regole del linguaggio già a partire dai nove mesi, se stimolati e supportati dai genitori, dalle persone della famiglia e, successivamente, anche dagli insegnanti a scuola. A due anni, per esempio, un bambino possiede un discreto vocabolario e buone doti di comunicazione, che gli permettono di esprimere i propri bisogni in modo chiaro e comprensibile anche attraverso la costruzione di una frase completa.
In questo articolo di Diario Creativo scopriremo insieme come aiutare i vostri figli a sviluppare le loro abilità linguistiche a casa, con l’aiuto di giochi educativi, consigli e tante idee da cui prendere spunto in base alla loro età. Non mancheranno approfondimenti e momenti di creatività. Se anche voi vi state facendo delle domande sul tema, allora siete nel posto giusto. Buona lettura!
Quali sono le tappe di sviluppo del linguaggio
Il cervello dei bambini è naturalmente predisposto all’apprendimento da 0 a 6 anni. Ogni bambino ha poi un proprio tempo e una propria velocità di apprendimento che dipende da vari elementi. É importante sapere che i bambini sin dalla nascita utilizzano già svariate forme di interazione, come il pianto o la lallazione, fondamentali precursori del concetto di comunicazione.
Esistono, dunque, delle fasi dello sviluppo del linguaggio nei più piccoli. Esse sono:
- Lallazione: i bambini nei primi mesi di vita producono suoni composti da sillabe senza significato pronunciate a ripetizione. La pronuncia delle sillabe è a tutti gli effetti il primo approccio alla vocalizzazione.
- Comunicazione intenzionale: dai nove mesi in su, i bambini iniziano a comunicare con uno scopo, per esempio quello di attirare l’attenzione di qualcuno (es. mamma, papà). Questo è un approccio base finalizzato alle prime esigenze.
- Prime parole: al compimento del primo anno di età, i bambini sono in grado di pronunciare le prime parole complete e incrementare pian piano il loro lessico, che diventerà via via sempre più ricco. Inoltre, in questa fascia di età i bambini possono tendere ad esprimersi attraverso l’uso della cosiddetta olofrase, ossia una sola parola che però ingloba un’intera richiesta.
- Prime frasi: dai 18 mesi circa, assistiamo ad un vero e proprio arricchimento del vocabolario del bambino, acquisendo anche la capacità di unire più parole per formare le prime frasi
- Frasi complete: dai 24 mesi la capacità di comunicazione del bambino subisce una rapida crescita e assistiamo inoltre ad un primo approccio allo sviluppo grammaticale della propria lingua
- Stabilizzazione espressiva: dai 36 mesi un bambino è perfettamente in grado di esprimersi con frasi pian piano sempre più complesse. In questa fase, tuttavia, sussistono ancora alcuni errori grammaticali.
Al di là delle fasi appena viste, è necessario sottolineare che ogni bambino ha un personale tempo di apprendimento. Imparare ad esprimersi è infatti un percorso strettamente individuale che i più piccoli devono fare senza essere soggetti a paragoni con altri bambini e, soprattutto, questo non deve mai essere un tema che genera ansie nei genitori.
Come sviluppare il linguaggio dei bambini
Oltre allo sviluppo del linguaggio, esistono dei piccoli stratagemmi per rendere il processo di apprendimento più divertente e veloce. Sicuramente una delle chiavi principali per stimolare il linguaggio è il gioco, che -si sa- rende tutto più interessante per i più piccoli. Tuttavia, non è l’unica strada.
Parlare con i bambini, anche nei primi mesi di età, ed esprimere concetti semplici può aiutare a costruire un primo approccio alla lingua. Anche la ripetizione e l’immedesimazione sono un punto importante per acquisire competenze linguistiche e accrescere le capacità cognitive dei bambini. Provate a ripetere con i bimbi il nome di piccoli oggetti che sono intorno a voi, oppure delle parti del corpo o ancora i nomi del cibo, i numeri, i colori, gli animali. Questo sarà sicuramente utile non solo ad acquisire pian piano una certa padronanza di nuove parole ma anche a sviluppare una maggiore concentrazione a livello di ascolto.
Anche la lettura da parte di un adulto è un’attività consigliata da tantissimi esperti. Storie, filastrocche, libri, favole inventate in compagnia dei più piccoli e con un po’ di fantasia: sin dalla nascita, durante l’infanzia e per tutta la crescita dei bambini, la lettura, meglio ancora se con il supporto delle immagini, è uno dei mezzi che più stimola la creatività, l’espressione e la comprensione delle emozioni e del linguaggio. Se siete curiosi di scoprire altri consigli sul tema in base all’età dei vostri piccoli, continuate a leggere!
Giochi per stimolare il linguaggio nei neonati
Se si è neo genitori, non è sempre semplice sapere cosa fare: tutto nella norma, non temete! Noi di Diario Creativo abbiamo provato a mettere insieme qualche piccolo consiglio per affrontare insieme paure e ansie legate al tema dello sviluppo del linguaggio nei più piccoli.
Un primissimo approccio alla comunicazione potrebbe avvenire tramite la stimolazione dell’apparato fonatorio, usando dunque i muscoli che si utilizzano per parlare. Fare delle pernacchie, mandare dei baci, respirare profondamente, fare delle piccole smorfie, sono tutte azioni utili strettamente collegate alla parola. La stimolazione dei gesti è altrettanto utile. Supportare ciò che dite a voce con un gesto o una marcata espressione del volto permette al bambino di decodificare meglio le informazioni, oltre ad aiutare lo sviluppo di movimento e coordinazione.
Un altro consiglio è quello di imitare i suoni come i versi degli animali o i rumori dei veicoli. Questo permette di attirare l’attenzione del bambino e pone le basi per l’acquisizione delle competenze per decodificare il linguaggio. Inoltre, ricordate sempre che il contatto visivo è alla base della creazione di un canale comunicativo efficace. Guardate sempre negli occhi il vostro piccolo!
Infine, è sempre molto utile e importante avvalersi di giocattoli sonori per riprodurre più varietà di suoni, ascoltare della musica, cantar loro delle canzoni e, come già detto, leggere libri, sempre in modo chiaro, con il giusto ritmo, scandendo bene le parole e cercando di farvi comprendere.
Giochi per stimolare il linguaggio nei bambini fino a 2 anni
E come per magia (o forse grazie alla macchina del tempo) dai consigli per i neogenitori, eccoci con qualche consiglio per i bimbi fino ai 2 anni di età. Come abbiamo imparato, in questa fase molti bambini hanno già una buona consapevolezza del proprio vocabolario che è composto da un discreto bagaglio di termini. Ma cosa possiamo fare per stimolare ulteriormente l’apprendimento del linguaggio?
Disegnare o colorare un disegno possono essere mezzi molto utili per dar forma al linguaggio in modo artistico. In questa attività, le migliori alleate che possiamo consigliarvi sono le Lyra Groove TripleOne. Le matite colorate, acquerellabili e anche pastelli a cera, tutto concentrato in un unico prodotto! Con matite Lyra 3 in 1 e la loro facile impugnatura ergonomica, anche i più piccoli potranno esprimere tutta la loro creatività grazie a colori brillanti e uniformi, facili da miscelare e idrosolubili.
Giochi per stimolare il linguaggio nei bambini fino a 4 anni
Con un ulteriore salto avanti, passiamo ora a qualche consiglio per i bambini fino ai 4 anni di età. In questa fase un bambino è in grado di esprimersi con una perfetta logica, ha una buona comprensione verbale e un’educazione alla comunicazione già ampiamente impostata. Il vocabolario è molto esteso e per esprimersi si utilizzano anche verbi all’interno delle frasi.
Per stimolare ulteriormente la creatività e la fantasia si può ricorrere a giochi legati alla manualità, per esempio utilizzando delle paste modellabili per dare concretamente forma alle parole …e imparare divertendosi! Con DAS Junior Shoolpack Lab Lettere, per esempio, potete accompagnare i bambini alla scoperta delle lettere che compongono l’alfabeto.
Giochi per stimolare il linguaggio: il metodo Montessori
Infine, dedichiamo una nota anche alle attività montessoriane per aiutare i genitori a stimolare il linguaggio nei bambini con un tocco di divertimento in più! Ecco alcuni giochi da fare in casa:
Le flashcards: sono carte che ritraggono l’immagine di oggetti, personaggi, animali e molto altro. Basterà leggere il nome della figura rappresentata sulla carta e farlo ripetere al bambino. Poi chiedetegli di pescare una carta dal mazzo, mostragliela e fatevi dire il nome della figura. Il piccolo avrà appreso la nuova parola? Provare e riprovare! La ripetizione e l’associazione di immagini e parole aiuta anche a sviluppare la memoria e per questo motivo, questo tipo di gioco è molto utilizzato anche a scuola dalle insegnanti. La cosa più divertente è che anche voi potete provare a creare le vostre personalissime flahs-card: bastano carta, forbici, gli immancabili pennarelli colorati… e ovviamente un po’ di fantasia! In questo modo creerete anche un ulteriore momento di gioco e divertimento che spronerà ancor di più la curiosità del vostro bambino!
Il gioco del silenzio: sembra strano, ma è un’attività molto utile. Il silenzio permette al bambino di concentrarsi sui suoni esterni. Una volta trascorsi i minuti di silenzio, il piccolo potrà ripetere i suoni che ha sentito, dargli un nome e una provenienza: un cane che abbaia, delle persone che parlano, un veicolo di passaggio, e così via!
La scatola dei giochi: è una variazione del famoso sacchetto sensoriale. Basterà mettere in una busta o, appunto, in una scatola, vari oggetti. Il bambino dovrà pescarne uno e dire il nome dell’oggetto che ha pescato. Saprà riconoscerli tutti? Potete iniziare ancora prima il gioco, costruendo insieme la vostra scatola. Riciclate un contenitore che avete in casa e sbizzarritevi a decorarlo come preferite. Con tempere, pennarelli multi superfice, glitter oppure utilizzando anche la tecnica del decoupage. Come sempre, zero limiti all’immaginazione!
Come già anticipato, è bene sapere che le informazioni riportate in questo articolo sono indicative. Il percorso di apprendimento di ogni bambino è differente e personale: per alcuni è più veloce, per altri meno. In alcuni casi potrebbe manifestarsi un ritardo nello sviluppo del linguaggio o potrebbero insorgere disturbi del linguaggio, problemi come balbuzie o difetti di pronuncia. Queste problematiche devono essere trattate con sedute di logopedia, ancor meglio se captate in maniera preventiva dal pediatra, il quale vi indirizzerà verso un logopedista esperto.