Fu nella seconda metà degli anni Venti che la FILA decise di utilizzare come strumento pubblicitario il segnalibro. Le scatole di matite strette e lunghe si adattavano perfettamente per inserire all’interno un foglietto o cartoncino sottile con un lato occupato da un’illustrazione e dall’altro il messaggio pubblicitario con i prodotti, l’elenco dei pezzi di quella serie o i concorsi che di volta in volta la FILA proponeva. In alcuni invece le illustrazioni occupavano entrambe le facciate.
Per più di cinquant’anni FILA ha prodotto serie di segnalibri che sono diventati oggetto di collezionismo. Maschere, pirati, città, soldati, segnali stradali, sport e tante altre serie che venivano usate nelle letture, collezionate o inviate a Firenze per riscuotere dei premi messi in palio a chi avesse raccolto 200 o 500 segnalibri.
I segnalibri FILA non hanno frasi e aforismi ma illustrazioni su un lato e messaggi per la clientela dall’altro. Si trattava dunque di un modo diretto per avere un rapporto con la propria clientela. Si segnala il tipo di legno delle matite, le gradazioni disponibili, i concorsi a premi. Una sorta di “message in the bottle” dove la scatola di matite è la bottiglia, il mercato è il mare a cui si affida il segnalibro/messaggio.
Le prime serie furono disegnate da Carlo Romanelli, pittore e professore di educazione artistica, che nella sua carriera si è dedicato principalmente all'illustrazione di libri scolastici e per l'infanzia; i suoi segnalibri furono stampati dalle Arti Grafiche Belforte mentre nel dopoguerra si alternarono le migliori stamperie di Firenze da Alinari a Giaccone & Morelli.
Nel 1934 seguendo la strada della Perugina, che creò in Italia molto rumore con le sue cento figurine tra cui la più rara e desiderata era il feroce saladino, anche FILA adottò la politica di modificare la quantità stampata dei diversi segnalibro all’interno di una serie. Non più tutti stampati nella stessa quantità ma in numero differente in modo da creare alcuni segnalibri più difficili da reperire. Il più raro fu un segnalibro della serie “gli Sport” - il pugilato - stampato in un esemplare ogni 500 scatole di matite.
Con l’epoca dei computer e del web qualcuno aveva ipotizzato la scomparsa in breve tempo dei libri cartacei e quindi anche dei segnalibri.
In realtà si stampano libri più di prima e i segnalibri sono ancora amatissimi e preziosi compagni di lettura.
Quest’anno, in occasione del centenario dell’azienda, FILA ha deciso di realizzare una speciale confezione di metallo con 12 matite da collezione che ha chiamato Giotto CENTO e, non a caso, all’interno troverete anche il segnalibro anniversario: nella grande tradizione della Fabbrica Italiana Lapis ed Affini.