La tecnica del chiaroscuro: cos’è, origini ed esempi | FILA

Tra i giovani artisti e appassionati di arte e pittura, spesso arriva il momento di approcciarsi a varie tecniche pittoriche tra cui il chiaroscuro. Come si fa? Quali sono i segreti per fare un lavoro pulito da veri professionisti? Quali sono gli strumenti più adatti per iniziare?

Queste sono solo alcune delle domande che molte persone si pongono prima di iniziare e a cui oggi cercheremo di dare risposta. Noi di Diario Creativo vogliamo rivelarvi tutti i segreti di quest’arte… pronti a scoprire tutti i dettagli e a fare pratica?

Iniziamo allora!

Cos'è il chiaroscuro

Il chiaroscuro è stato il mezzo tramite il quale gli artisti della corrente realista hanno potuto realizzare le loro opere. Il concetto fondamentale su cui si basa questa tecnica pittorica è la rappresentazione della realtà. Grazie all’illusione della tridimensionalità è stato possibile riprodurre su superfici piane, come un foglio o una tela, immagini, linee e forme del tutto innovative e vicinissime al mondo circostante.

Con il chiaroscuro si vanno infatti a evidenziare il senso del volume e delle dimensioni alternando punti chiari e scuri e mettendo in risalto e in rilievo la figura, superando così le rigorose vedute classiche. Il rapporto tra luci e ombre, indipendente dal colore, dona al dipinto un effetto artistico di grandissimo impatto, sempre molto potente!

Il chiaroscuro: accenni di storia

Il chiaroscuro viene sperimentato per la prima volta in Grecia con l’uso della gradualità dei colori riferita agli elementi presenti in natura. I greci, infatti, descrivevano e catalogavano i colori in base al grado di luminosità e alla loro illuminazione, passando dai toni ricchi di luce a quelli più oscuri e cupi.

Il colore (glaukos) è per loro legato alla luce e significa letteralmente “brillante”, “rilucente”. Dai greci la tecnica del chiaroscuro è passata ai bizantini e, nonostante nel Medioevo le profondità e gli spessori fossero ancora rudimentali, c’era già l’idea di approfondire il tema dello spazio e di trovare una soluzione al problema della luce.

Dal Trecento il chiaroscuro diventa parte integrante dell’arte, tecnica regina per tutti gli artisti rinascimentali. Attraverso i secoli, nel lungo percorso della storia dell’arte, sono stati in moltissimi a cimentarsi e a sfruttare questa tecnica per la realizzazione dei loro capolavori.

Tra i più celebri è impossibile non citare quattro grandissimi pittori: Caravaggio, Leonardo da Vinci, Giotto e l’olandese Rembrandt, definito addirittura il “poeta del chiaroscuro” per il largo uso che faceva di questa tecnica al fine di enfatizzare il viso e le mani del soggetto rappresentato nel ritratto.

Perché è importante il chiaroscuro

Il chiaroscuro è strettamente legato all’arte grafica, al disegno tridimensionale, alla prospettiva, al bianco nero e alla scala di grigi: si può stendere disegnando ombre oppure schiarendo le luci rispetto al colore principale del supporto. Con questa tecnica si possono evidenziare i volumi, dare spessore ai materiali e offrire un’idea precisa dello spazio.

L’importanza del chiaroscuro sta nel raggiungere il maggior realismo possibile dell’opera che, in base all’artista, viene interpretato in modo differente. La rappresentazione della realtà è, infatti, un elemento caratterizzante della personalità dell’artista.

Come fare disegni con il chiaroscuro

Come prima cosa bisogna imparare a osservare, esercitarsi, conoscere l’anatomia del corpo e non solo, anche quella di particolari specifici della composizione, come ad esempio i capelli.

La nozione principale da conoscere è: se una superficie è colpita dalla luce appare più chiara o più scura a seconda della sua inclinazione rispetto alla direzione della stessa. Più la superficie è perpendicolare alla luce e più diventa chiara, più è parallela e più diventa scura. La difficoltà aumenta esponenzialmente quando la superficie diventa più curva e non presenta salti netti.

La luce che colpisce gli oggetti curvi può definire un’area in luce che può essere chiamata in vari modi, anche in base alla sua collocazione: lustro (bagliore biancastro presente su oggetti riflettenti quando vengono colpiti da una luce diretta), ombra propria (dell’oggetto illuminato), ombra portata (ombra di un oggetto su sé stesso), riflesso (luce che rimbalza sulla superficie dell’oggetto) e concavità/convessità (creazione di superfici concave e convesse all’interno dell’oggetto).

Chiaroscuro: gli strumenti

Per realizzare il chiaroscuro non sono necessari molti materiali o accessori, ma almeno quattro sono essenziali. Eccoli qui:

  • Matite: si può decidere di usare la tecnica della pittura ad olio, ma per realizzare il disegno la base deve essere sempre una matita morbida o dura. La Lyra Rembrandt Art Design, con le sue 17 gradazioni, offre possibilità creative e di realizzazione infinite. In puro legno di cedro, con un’anima di grafite finissima e super resistente, è perfetta per creare le più svariate sfumature e ideale per giochi di luce e chiaroscuro. Consigliatissima anche la gamma di matite monocromo seppia, sanguigna, carboncino, carbon e carbon extra dark. La loro qualità e la purezza dei pigmenti favoriscono il dosaggio delle tracce, passando da fini a intense e ricche.
  • Carta: per i principianti sono particolarmente indicati i supporti a grana ruvida o, in generale, marcata, poiché permettono di mascherare le incertezze nel tratto. Quando aumentano abilità e precisione si può passare a una carta a grana leggera o completamente liscia. La grammatura di 90 g/m2 è perfetta per questa tecnica e la CANSON Graduate Sketching, con la sua grana leggera, permette di raggiungere ottimi livelli di realismo pur mantenendo una grande facilità di utilizzo e finezza di sfumature.
  • Gomma pane: la possibilità di togliere valori di chiaroscuro richiede una gomma pane di qualità associata ai pigmenti di qualità purissima delle matite. Noi vi consigliamo la Lyra gomma pane Soft, è molto facile da plasmare e facile da dosare come pressione per ottenere ottimi risultati nel chiaroscuro. Perfetta per eliminare ogni segno della matita, del carboncino o dei pastelli.
  • Fissativo spray:
    va utilizzato con parsimonia, è necessario per fissare e proteggere i disegni. I pigmenti rimangono così adesi al foglio, il quale rimane bianco e non ingiallisce.

Chiaroscuro: consigli e suggerimenti

La fase di partenza, come già scrivevamo nel paragrafo precedente, prevede l’osservazione. È necessario, infatti, individuare nell’oggetto che si vuole rappresentare, oppure nel volto o in altre parti del corpo, le zone scure, ma soprattutto quelle più chiare, sfruttando il biancore del foglio di carta. In seguito, aiutandosi con la gomma pane, bisogna eliminare la linea di contorno.

 Se si è alle prime armi si possono definire dei contorni leggerissimi a mano libera con pressione molto contenuta; il chiaroscuro può essere, infatti, già contorno. Dosando la pressione nel tratto, operando con dolcezza, si possono realizzare ombreggiature omogenee per evitare salti netti. Educare la mano a muoversi sempre nello stesso senso è importantissimo per mantenere la stessa direzione nel tratto ed evitare il caos.

I passaggi netti di tono sono sconsigliati, si crea troppo contrasto, ma è indicato invece l’effetto sfumato per una progressività delle tonalità dello sfondo. I principianti devono evitare il più possibile i tratti lunghi, anche nel caso in cui la superficie su cui vadano a operare è molto ampia. È consigliato infatti privilegiare sempre i tratti brevi per mantenere un maggior controllo.

Altra indicazione molto importante è quella di evitare accuratamente il contatto tra pelle e pigmento/grafite, avendo sempre un foglio sotto la mano e cercando di essere ordinati nel proprio progetto, svolgendolo con cura e con tutta la calma necessaria per evitare macchie.

Ultimo consiglio è quello di valutare bene la morbidezza degli strumenti, pennello o acquerello, con cui realizzare le proprie opere, cercando quello che può dare le sensazioni migliori. Quest’ultima indicazione si basa su criteri totalmente soggettivi, ciò che può funzionare per una persona può non essere adatto a un’altra, ognuno di noi ha gusti e caratteristiche diverse!

Infine, visitate musei per “educare i vostri occhi” e per imparare attraverso le opere dei grandi artisti. Provate, sperimentate e, soprattutto… fate esperienza! Solo attraverso tanto esercizio e molteplici errori potrete trovare il vostro stile!

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