La festa dell’Epifania in Italia e nel mondo

L’Epifania tutte le Feste porta via… ma non le tradizioni e la creatività.

In Italia, il 6 gennaio è la festa della Befana.

Attesa e amata da ogni bambino, questa festività tradizionale è da sempre associata alle montagne di dolci e dolcetti che, al mattino, riempiono le calze appese al camino di casa o –nei pressi di qualche finestra.  Ma, purtroppo, è anche il segnale che le vacanze natalizie e il calendario di celebrazioni che hanno animato il mese di dicembre stanno per giungere al termine.

Proprio per questo motivo, quindi, la settimana della Befana rimane uno di quei pochi momenti speciali per godersi la famiglia, aspettando insieme ai più piccoli, tra giochi e attività di svago, l’arrivo dell’anziana donnina in sella alla sua scopa volante.

Tra le varie attività in svago, per esempio, potreste realizzare e decorare con le vostre mani le calze – il simbolo di questa festa - recuperando vecchi calzettoni, oppure, se ago e filo non fanno proprio per voi, allora perché non organizzare delle cacce al tesoro a tema o cimentarvi nel “lancio alla calza” o nel cosiddetto “inventa la Befana”? Sarebbero delle belle attività per restare in movimento insieme ai vostri piccoli!

Ma, nel frattempo, scopriamo quali sono le origini di questa festa e se viene festeggiata solo da noi!

Diario Creativo, ci porta in un viaggio alla scoperta della storia che sta alla sua origine, ma anche delle tante e diverse usanze legate a questa giornata.

Chi è la Befana e da dove viene?

La Befana, alterazione lessicale di Epifania (dal greco epiphàneia, cioè “apparizione”, “rivelazione”) attraverso befanìa, è una figura popolare legata alle Feste di fine anno, tipica di alcune regioni italiane e diffusa poi in tutta la penisola, ma meno nel resto del mondo.

Una gonna lunga, scura e ampia, un grembiule, uno scialle, un fazzoletto o un cappello, un paio di ciabatte consunte e tante toppe colorate a rallegrare il tutto: così è la Befana nell’immaginario collettivo italiano. Se Babbo Natale è il paffutello anziano vestito di rosso che, sotto la neve, trasporta i doni di Natale, la Befana è una simpatica vecchietta che la notte tra il 5 e il 6 gennaio, su di una scopa di paglia, vola di tetto in tetto e si cala dai camini per riempire con doni, caramelle o carbone, le calze lasciate appese dai bambini.

Le origini della tradizione della Befana vanno ricercate nella cultura popolare, che fonde elementi folcloristici e cristiani: infatti, la figura della Befana è strettamente collegata a quella dei Re Magi.

Secondo la leggenda, i Re Magi smarrirono la strada per Betlemme – dove erano diretti per portare i doni a Gesù bambino – e chiesero informazioni a una donna anziana. Nonostante le loro richieste insistenti affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non li accompagnò. Subito dopo, pentita di non essere andata con loro, preparò un cesto di dolci da recare in dono e si mise a cercarli senza riuscirci. Così, bussò ad ogni porta lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava nella speranza che tra loro ci fosse il piccolo Gesù. Da allora, per farsi perdonare, girerebbe per il mondo portando dolciumi ai bimbi.

RADICI PAGANE E FOLKLORISTICHE: LA FESTA DELLA RI-NASCITA DELLA NATURA

Anticamente, la 12^ notte dopo il Natale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura, che la notte del 6 gennaio appariva sotto le sembianze di vecchia strega: infatti, oramai secca, Madre Natura era pronta a essere bruciata come un ramo, per poi rinascere dalle sue ceneri. Prima di morire però, la vecchina passava a distribuire le sementi da piantare durante l’anno successivo.

In molte regioni italiane, in questo periodo, si eseguono diversi riti purificatori durante i quali si scaccia il maligno dai campi grazie a pentoloni che fanno rumore o si accendono imponenti fuochi. In alcune aree, si costruiscono addirittura dei fantocci di paglia a forma di vecchia che vengono bruciati durante la notte tra il 5 e il 6 gennaio.

Invece a Urbania, una piccola città marchigiana divenuta celebre per l’abitazione della Befana, da 20 anni festeggia la “Festa nazionale della Befana”. Qui, l’intero borgo si riunisce per dar vita a questa ricorrenza decorando le vie e i porticati del centro storico con luminarie e più di 4000 calze, mentre una grande folla – indossati i panni dell’anziana donnina – anima mercatini, spettacoli ed eventi allestiti per questa occasione speciale.

L’EPIFANIA E LE TRADIZIONI NEL MONDO.

Come avviene per le altre tradizioni di Natale, anche per il giorno della Befana ogni Paese ha le sue usanze.

In Spagna, la sera del 5 gennaio, tutti i bambini mettono davanti alla porta un bicchiere d’acqua e qualcosa da mangiare per i cammelli dei Re Magi, svegliandosi poi presto la mattina successiva per scoprire i regali che hanno ricevuto.

In Francia, nel giorno della Befana si fa un dolce speciale, all’interno del quale si nasconde una fava: chi la trova diventa il re o la regina della festa.

In Islanda, il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perché da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni, ed è l’ultimo giorno del periodo di Feste. Si dice addio al Natale con una fiaccolata alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi, che si conclude con i fuochi d’artificio.

In Romania, invece, la festa dell’Epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesini, i bambini bussano alle porte per chiedere se possono entrare a raccontare storie e ricevere in cambio qualche spicciolo.

In Italia, secondo la tradizione si deve appendere una calza al caminetto, o vicino a una porta o a una finestra, così la mattina successiva, se si è stati buoni, la si troverà piena di doni, altrimenti colma di carbone!

E voi, avete già preparato la calza?

Create la vostra, per un tocco di allegria potete riempirla anche con piccole e allegre confezioni di regalini a colori, oppure lasciatevi ispirare da un regalo creativo: l’importante è che vi divertiate!

Buona Epifania a tutti!

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