Lo sviluppo cognitivo del bambino: teorie e pratiche per favorirlo

Per sviluppo cognitivo dei bambini, si intende principalmente il cambiamento delle loro capacità intellettive e di comportamento, dalla nascita all’età adulta. Sono soprattutto i primi anni di vita ad essere fondamentali per l’acquisizione delle competenze, grazie all’interazione dinamica e continua con il mondo circostante. La formazione cognitiva, è quindi, un processo che il bambino fa soprattutto grazie a degli stimoli che riceve dalla famiglia e dagli insegnanti.

“La conoscenza è un processo di costruzione continua” Jean Piaget

In questo nuovo articolo di Diario Creativo vedremo come dare i corretti input ai più piccoli per favorire e accrescere lo sviluppo cognitivo, tratteremo il tema con definizioni e cenni storici, evidenzieremo l’importante ruolo degli adulti, elaboreremo suggerimenti e nuove idee sull’apporto di strumenti necessari per contribuire alla crescita naturale dei bambini. Addentriamoci, quindi, nell’introspettivo cammino che guiderà i bambini piccoli verso la loro maturazione psico-fisica, per far si che possano fronteggiare le diverse situazioni che si presenteranno nel corso della loro vita.

Breve storia della teoria dello sviluppo cognitivo

La psicologia dello sviluppo studia i cambiamenti a cui va incontro una persona nel corso della sua vita, compreso lo sviluppo cognitivo del bambino, inteso come la capacità di conoscere, comprendere e gestire l’ambiente circostante in modo consapevole. Lo sviluppo cognitivo costituisce quindi il modo con cui una persona percepisce, pensa ed arriva a comprendere il mondo attraverso fattori genetici, immagini e altre modalità di apprendimento.

Già dalla prima infanzia del bambino, le attenzioni dei genitori si focalizzano principalmente sulla sua crescita fisica. Il loro compito, infatti, è accompagnare il bambino nelle sue prime e nuove scoperte, con l’obiettivo di renderlo sempre più autonomo e indipendente. Dunque, è proprio qui che interviene il concetto di sviluppo cognitivo. Iniziamo a scoprirlo meglio!

Gli stadi dello sviluppo cognitivo sono 4: il ragionamento, l’intelligenza, il linguaggio e la memoria. Tutto ciò che cattura la sua attenzione, come giocare, ascoltare i genitori, leggere un libro o semplicemente guardare la televisione, sono piccoli tasselli importanti che contribuiscono a sviluppare il suo “cognitive development”.  che andrà a arricchire giorno per giorno a seconda degli stimoli ricevuti e dell’esperienza acquisita. Questi sono fattori che forgeranno i suoi comportamenti.

Le fasi dello sviluppo cognitivo

Quando si parla di psicologia dello sviluppo non si può non citare Jean Piaget.  Attraverso i suoi studi Piaget, ha dato risposte e prove concrete alla psicologia dello sviluppo, dando vita alla teoria dello sviluppo cognitivo. Per lo studioso francese, lo sviluppo cognitivo è personale perché dipende da schemi esterni come l’ambiente e l’interazione sociale.

L’assimilazione e l’accomodamento, definite “invarianti funzionali”, accompagnano tutto il percorso formativo dell’individuo e favoriscono lo sviluppo mentale ricercando un equilibrio tra l’apprendimento di nuove conoscenze e le modifiche di quelle già acquisite. L’assimilazione è un processo di apprendimento in cui l’individuo impara attraverso l’esperienza, nuove informazioni e acquisisce maggiori conoscenze. L’accomodamento, invece, è il processo attraverso cui i nuovi apprendimenti si aggiungono ai precedenti ampliando il repertorio delle informazioni. Immaginate un bambino che vede per la prima volta un cavallo, il piccolo penserà di avere di fronte un cane perché è a quattro zampe ma, se focalizzerà la sua attenzione sull’animale, noterà delle differenze. Ecco, dunque, l’elaborazione di una nuova categoria di controllo concettuale.

Come anticipato, Piaget ha elaborato quattro fasi dello sviluppo cognitivo. Ognuna di esse è caratterizzata da nuove acquisizioni che l’individuo usa per rapportarsi con la realtà e con le sollecitazioni dell’ambiente.

  • Fase senso-motoria, da zero a due Il bambino utilizza sensi e capacità motorie per scoprire e avere una prima relazione con l’ambiente. Ciò permette di coordinare due dei più importanti riflessi innati, ossia la visione e la prensione.
  • Fase pre-operatoria, dai due ai sette anni. Questa fase è caratterizzata dal concetto di gioco simbolico, inteso come una identità che ne rappresenta un’altra. Esempio: una scatola può rappresentare un tavolo. Emerge qui anche l’immedesimazione. Esempio: la bimba gioca a fare la mamma con i suoi bambolotti.
  • Fase operatorio-concreta, dai sette agli undici anni. In questa fase inizia il pensiero logico, dal momento che il bambino può, con la logica, risolvere semplici problemi.
  • Fase operatoria-formale, fino ai dodici anni. In questa fase il ragazzino formula ipotesi ed effettua verifiche, per individuare quale tra le alternative sia la più idonea. Il concetto di immedesimazione viene ridimensionato e, il ragazzino non elabora più il mondo astratto come nella fase precedente, ma riesce a visualizzare anche quello reale. Il suo pensiero, ormai, è sempre più vicino a quello di un adulto.

Il ruolo dei genitori e degli insegnanti nello sviluppo cognitivo del bambino

Sin dalla nascita del neonato, il ruolo dei genitori è fondamentale per la sua crescita. Infatti, già dai primi anni di vita il loro legame è imprescindibile per un corretto sviluppo cognitivo. In molti casi, il bambino si “serve” dell’adulto, il quale, oltre ad essere un punto di riferimento per il piccolo, rappresenta il vero vettore tra lui e il mondo circostante. Le preoccupazioni dei genitori, specialmente nei primi anni, sono incentrate sulla sua salute e sul suo benessere fisico.

È importante creare una relazione che possa privilegiare il bisogno di movimento che il piccolo ha nei primi anni di vita. Stimolare la sua natura e tenere conto delle caratteristiche del pensiero infantile è fondamentale per non attribuire ai bambini intenzioni che non siano in linea con la loro fase di sviluppo di quel momento. Una preoccupazione comune tra i genitori è quella di pensare che il proprio figlio utilizzi atteggiamenti di manipolazione o di sfida nei confronti dell’adulto per ottenere ciò che desidera. Alcuni esperti però hanno dimostrato che solo a partire dall’età di quattro anni il bambino inizia a imparare e a leggere e comprendere gli stati mentali degli altri ed il fatto che possano essere diversi dal suo. Quindi, una delle domande che vi potreste porre è: come stimolare lo sviluppo cognitivo del bambino in modo idoneo?

La prima cosa da sapere è che bisogna avere rispetto dei tempi del bambino, l’evoluzione cognitiva dovrà essere spontanea. È opportuno creare le condizioni materiali e affettive che possano stimolare la curiosità del bambino fino a spingere quest’ultimo verso la scoperta delle proprie capacità motorie, l’esplorazione e la sperimentazione del mondo che lo circonda. Ad esempio, la casa o la scuola, fonte di cultura, devono rappresentare per il bambino, luoghi sicuri da poter conoscere liberamente. Il contesto in cui il bambino crescerà deve essere privo di minacce garantendo al contempo una piena libertà fisica e psicologica, pur osservando delle regole ben precise. Inoltre, per il bambino, l’adulto deve rappresentare un modello di riferimento da cui attingere per il suo futuro, e per far si che questo accada, sarà necessario che non vi sostituiate a lui ma vi fermiate un passo dietro, pronti a sorreggerlo e sostenerlo, non negandogli mai supporto durante le tappe del suo percorso.

Infine, è importante tenere a mente che il percorso di crescita di un bambino avviene anche attraverso lo strumento della comunicazione che può avvenire attraverso un linguaggio verbale e non.

Come stimolare e favorire lo sviluppo cognitivo infantile

Come abbiamo potuto riscontrare già nel paragrafo precedente, il processo di sviluppo cognitivo è qualcosa di naturale per un bambino, affinché possa addentrarsi nel “mondo dei grandi”. Inoltre, è importante sapere che esistono diversi strumenti, test e attività utili che possono dare voce alle emozioni dei bambini. Con Giotto be-bè My Finger Puppets per esempio, potrete sviluppare un primo approccio all’interazione e all’espressione grazie all’utilizzo delle marionette da dita. Ritagliate, colorate e date vita a un’allegra combriccola di animali musicisti nella giungla. Volete scoprire di più?

Un’altra cosa di cui bisogna avere cura, è sicuramente la crescita intellettiva del piccolo. Con il nuovo set Giotto be-bè My First Numbers, infatti è possibile avvicinare i bambini al mondo della matematica e dei numeri, selezionando anche i livelli di difficoltà. In cosa consiste questo gioco? Ci sono delle schede rappresentati scenette illustrate e numeri che possono essere colorati e che funzionano bene anche come memory game. In più, nella confezione c’è un simpatico origami da costruire per giocare con i numeri e la pasta a base di ingredienti naturali. Ecco il video tutorial.

Tra le tante funzioni che possono favorire lo sviluppo cognitivo nei bambini, c’è sicuramente anche l’atto di modellare. Questa attività rappresenta un passaggio decisivo nella crescita dei bambini. Didò ha gli strumenti perfetti per soddisfare ogni esigenza. In questo articolo vogliamo presentarvi due new entry davvero uniche: Didò Fantamici Sirenet e Didò Le Mie Ricette Panini. Tra oceani e cucina, il bambino si troverà all’interno di due mondi completamente diversi in cui potrà liberare creatività, immaginazione e fantasia!

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Ed eccoci arrivati alla fine del nostro percorso alla scoperta dello sviluppo cognitivo nei bambini. In questo breve viaggio abbiamo avuto modo non solo di approfondire la psicologia dei più piccoli, ma abbiamo avuto anche la possibilità di toccare con mano gli strumenti e le azioni che favoriscono la crescita psico-fisica ideale. Sperando di esservi stati d'aiuto, non ci resta che salutarvi, vi aspettiamo al prossimo appuntamento con il Diario Creativo.

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