Tecniche di pittura: origini, curiosità e tipologie

Pittura: origini e curiosità storiche

La pittura vede la luce in tempi remotissimi, talmente lontani che i primi a sperimentarla furono addirittura gli uomini primitivi. Nei secoli questa disciplina ha subito una continua crescita, conosciuto diverse fasi e si è evoluta dal punto di vista della tecnica, degli spazi, dei lavori, dell’immagine e dei materiali utilizzati. Ciò è successo perché, in contemporanea, sono cambiate le forme espressive dell’uomo che, fin dalla preistoria, ha sempre sentito la necessità di raffigurare i propri sentimenti e le proprie emozioni, influenzato anche dagli avvenimenti storici e sociali.

Si parte dal Paleolitico con le prime forme d’arte che avevano scopi magici e propiziatori per caccia e raccolto, passando alle civiltà mesopotamiche e agli Egizi dove l’arte era considerata al completo servizio del culto ed era il mezzo per realizzare opere celebrative dedicate a faraoni e divinità. Successivamente, si approcciarono all’arte anche le civiltà del Mediterraneo: i Cretesi che davano vita a decorazioni parietali rappresentando giochi, danze ed elementi della natura dai colori vivaci allo scopo di esaltare l’armonia; gli Etruschi che attribuivano particolare importanza alla sfera religiosa e ritenevano che l’arte fosse guidata dalla volontà degli dei; i Greci, per i quali era essenziale la ricerca della bellezza, dell’armonia e della perfezione dell’intelletto umano; e, infine, i Romani che usavano l’arte per celebrare avvenimenti e personaggi storici.

Poi il Medioevo con le sue opere pittoriche sempre fortemente contestualizzate e ispirate al luogo in cui nascevano, il Rinascimento con la sua osservazione del vero e l’interesse per la figura umana che porta all’approfondimento, da parte degli artisti, dell’anatomia e dei movimenti del corpo. E ancora, il Neoclassicismo che porta in sé le origini dell’arte degli antichi greci e romani con uno stile basato sull’essenzialità delle forme, l’armonia, l’equilibrio e la proporzione. Il romanticismo, caratterizzato da tutto ciò che è irreale, fantastico e inverosimile: per i romantici, l’arte è espressione del sentimento in opposizione al pensiero fondante del Realismo, ossia rappresentare una realtà non contaminata perché l’arte rimane fedele a ciò che il mondo è davvero.

Il fascino della luce è ciò che, invece, attira gli impressionisti, affascinati dal modo in cui la luce può cambiare le cose; mentre con l’Art Noveau torniamo a concentrarci su forme insolite e asimmetriche, con colori forti che caratterizzano questa corrente. Nei primi anni del ‘900 si sviluppano poi le avanguardie artistiche con lo scopo di proporre l’arte come esaltazione dell’inconscio, come provocazione e non più come rappresentazione della realtà. Segue ancora la nascita della Pop Art, dove l’arte diventa “di massa” e le opere non hanno profondi livelli di analisi, ma rappresentano solo l’oggetto in sé.

Il risultato di questo lungo processo evolutivo sono milioni di artisti che, affidandosi alla tecnica, alla teoria che sta dietro ai disegni, impiegando ore di pratica per definire forme e linee e attingendo alla propria esperienza di vita, si sono cimentati nella riproduzione di opere che hanno deliziato i nostri occhi e che tutti noi riconosciamo ora come capolavori della storia dell’arte!

Le tecniche di pittura più comuni

Esistono diverse tecniche di pittura che, nel tempo, hanno subito un processo di “modernizzazione” e sono tornate in voga... o non sono mai scomparse!

Qui di seguito citiamo quelle più note:

  • Acquerello: per questa tecnica vengono impiegati pigmenti vegetali o minerali macinati finemente e diluiti con acqua che vanno poi miscelati a un legante, quali la glicerina o la gomma arabica, ottenendo un composto omogeneo.  Si può realizzare un disegno in carboncino e il supporto per dipingere può essere una carta con un’alta percentuale di cotone. Esistono tre principali tecniche che vengono scelte in base ai progetti e al tipo di composizione che si desidera realizzare: la pittura bagnato su asciutto con i pigmenti disciolti in acqua, per ottenere una soluzione liquida da far “scivolare” sul foglio asciutto tramite il pennello, grazie a specifici movimenti della mano; pittura bagnato su bagnato, che prevede una precedente immersione completa del foglio in acqua e che permette di ottenere colori avvolgenti e incredibili tonalità; pittura per velature sovrapposte (glazing) dove, partendo da tonalità chiare, si sovrappongono successive velature di colore in grado di creare profondità ai volumi ed effetti di luci e ombre. Per utilizzare queste tecniche ci vuole molta precisione: è, infatti, praticamente impossibile porre rimedio a un colore steso male se non eliminando il colore tramite raschiatura.
  • Tempera: per questa tecnica vengono impiegati pigmenti vegetali o minerali macinati finemente e diluiti con acqua che vanno poi miscelati a un legante, quali la glicerina o la gomma arabica, ottenendo un composto omogeneo. Si può realizzare un disegno in carboncino e il supporto per dipingere può essere una carta con un’alta percentuale di cotone. Esistono tre principali tecniche che vengono scelte in base ai progetti e al tipo di composizione che si desidera realizzare: la pittura bagnato su asciutto con i pigmenti disciolti in acqua, per ottenere una soluzione liquida da far “scivolare” sul foglio asciutto tramite il pennello, grazie a specifici movimenti della mano; pittura bagnato su bagnato, che prevede una precedente immersione completa del foglio in acqua e che permette di ottenere colori avvolgenti e incredibili tonalità; pittura per velature sovrapposte (glazing) dove, partendo da tonalità chiare, si sovrappongono successive velature di colore in grado di creare profondità ai volumi ed effetti di luci e ombre. Per utilizzare queste tecniche ci vuole molta precisione: è, infatti, praticamente impossibile porre rimedio a un colore steso male se non eliminando il colore tramite raschiatura.
  • Guazzo: molto simile alla tempera, vede la sua massima diffusione nel XVIII secolo in Francia (da qui il nome “gouache”, attualmente in uso in Francia); anche per questa tecnica vengono utilizzati pigmenti disciolti in acqua e sostanze come la gomma capaci di rendere i colori con corpo, di spessore. Il colore viene steso come per gli acquarelli, anche se i toni chiari, in questo caso, si ottengono impiegando direttamente i pigmenti. In antichità i supporti più usati erano in materiali come il gesso, il cartone o la pergamena, solo più raramente si andava a dipingere su tela.
  • Affresco: tecnica murale per cui sono necessarie grandi dimensioni, ormai poco utilizzata per problemi legati alle tonalità e all’essicazione del colore, ma che ha riscosso molto successo nei secoli passati; è sufficiente visitare un museo o, più banalmente, chiese e ville storiche per rendersene conto. Per realizzare un affresco bisogna inizialmente trasferire il disegno (utilizzando differenti tecniche, come lo spolvero e il cartone) e, successivamente, eseguire delle pennellate direttamente su un muro o una parete, utilizzando dei pigmenti naturali diluiti in acqua. Questo processo va compiuto prima che l’intonaco sia asciutto, in modo tale che il colore, durante l’essicazione nella malta, diventi resistente e aderisca al supporto.
  • Encausto: tecnica nata in Grecia nel I secolo d.C., prevede pigmenti mischiati a colla o cera liquida che possono essere stesi grazie a una cera diluita nell’olio su supporti di diversi materiali (muro, legno, marmo, avorio o terracotta). In passato, i supporti potevano anche essere scaldati secondo un procedimento che garantiva con facilità l’assorbimento della cera e, infine, si procedeva con la lucidatura tramite un panno leggermente intiepidito.
  • Pastello: si possono utilizzare pastelli secchi, morbidi, duri, grassi, a cera o ad olio. Noi di Diario Creativo abbiamo dedicato un interessante articolo a questo stile di pittura. Per saperne di più, leggete QUI
  • Trompe-l'œil: tecnica che, attraverso una serie di “inganni” visivi e l’uso di prospettiva, luci, ombre e sfumature di colore, crea l’illusione nello spettatore di osservare una raffigurazione con un effetto 3D, ma che in realtà è bidimensionale. Le figure umane o gli oggetti in questione sembrano talmente reali da far scomparire il fondo alle loro spalle, sembrano “uscire dal quadro”. Questo genere pare sia nato nel periodo barocco, anche se esistono.
  • Pittura a olio: i colori ad olio prevedono la miscela di pigmenti a oli di cui il più usato è l’olio di lino. I supporti utilizzati possono essere di vario genere, dal legno al vetro, dai metalli (come l’oro) alla tela. Come primo passaggio è necessaria l’imprimitura, ovvero la realizzazione di una base di supporto, per poi passare a stendere il colore che, in base ai metodi seguiti, assume nomi diversi: mezzocorpo, velatura, frottage, evc. I colori a olio contengono normalmente pigmenti di origine minerale.
  • Pittura acrilica: una tra le tecniche più recenti, realizzata con pigmenti e resine acriliche e caratterizzata da una rapidissima asciugatura, dall’uso della spatola per la stesura del colore e dalla possibilità di usare supporti di diversi materiali come legno, cartone, tela e anche il più classico foglio di carta. Il colore sul pennello viene assorbito rapidamente ed è difficile da rimuovere, quindi è sempre preferibile lavarlo appena dopo l’uso per evitare questo spiacevole inconveniente.
  • Inchiostro: stile pittorico che proviene dall’Estremo Oriente e prevede l’utilizzo di solo inchiostro nero per un effetto monocromatico dai contorni È previsto l’utilizzo di acqua e di pennelli in bambù o di peli di diversi animali. Ogni tipologia produce un diverso effetto: i peli di lupo sono corti e indicati per le linee sottili e la cura dei dettagli, quelli di pecora che assorbono una quantità maggiore di inchiostro per realizzare linee più spesse. Questo stile, i cui temi principali sono i fiori, è particolarmente indicato per la decorazione di ventagli, paraventi e illustrazioni varie.

Tecniche di pittura per dipingere con i bambini

Per la prima infanzia, prendendo come riferimento i bambini che frequentano il primo anno di asilo, tra le tecniche di pittura a tempera consigliamo quella a guazzo con i colori a dita Giotto be-bè, pensati con una speciale formulazione super lavabile da mani e tessuti. Sono sicuri e dermatologicamente testati, gradevolissimi al tatto e miscelabili tra loro partendo dai colori primari. Assicurano il divertimento con la garanzia della massima sicurezza.
La tempera pronta Giotto a base acqua è invece suggerita per i più grandicelli, pensando alla fascia d’età 7-10 anni.

Tra le tecniche più diffuse e conosciute, sia a scuola durante le ore di educazione artistica sia a casa nei momenti di svago o se si frequenta un corso, si può certamente sperimentare la pittura con le tempere, utilizzando a piacere anche altro materiale a supporto, come spugnette di varia misura e forma oppure dipingere con i rotoli, con le piegature della carta o con foglie e fiori. Per questi stili artistici consigliamo le tempere Giotto, disponibili nel formato in tubetto di tempera concentrata da 7,5ml - 12ml e 25 ml, ricca di pigmenti, densa e coprente; oppure la tempera pronta in flacone Giotto School paint, disponibile nei formati da 250ml, 500 ml e 1 litro, ideale soprattutto per l’uso scolastico.

Per trasferire lo studio della pittura in pratica, molto utilizzate sono anche le tempere acriliche, formulate con una speciale resina che conferisce una buona applicabilità e facilità di stesura su vari supporti, quali vetro, plastica, legno, ecc. Una volta asciutta, la tempera dona ai supporti trattati un effetto vernice brillante. Ultima, ma non meno importante, è la tecnica con gli acquerelli: pastiglie di tempera dai colori ricchi e intensi che possono essere diluite in acqua per ottenere fantastiche trasparenze ed effetti acquerello.

Tecniche di pittura divertenti e alternative

La pittura permette di inventare e realizzare un dipinto con strumenti e supporti non convenzionali per migliorare la fiducia in noi stessi, la motricità e la concentrazione. Tralasciando la didattica, ricordiamo che non esistono solo le tecniche di pittura che abbiamo citato nei paragrafi precedenti o, comunque, è grazie alla conoscenza di quelle metodologie che ci si può ispirare per creare nuove e alternative tecniche!

Alcuni esempi qui di seguito:

  • Frottage, ovvero creare più strati di colore di diverse tonalità e raschiare quello più in superficie, in rilievo, per scoprire che colore ha quella sottostante;
  • usare il caffè come se fosse un acquerello;
  • tagliare una patata, una mela o altri pezzi di frutta e verdura e utilizzarli come timbri o per colorare direttamente un disegno;
  • dipingere piegando la carta e creando, così, delle forme astratte o delle farfalle;
  • tramite le impronte delle dita di mani e piedi impregnate di colore lavabile realizzare delle opere su diversi tipi di supporto;
  • pittura a soffio, grazie all’utilizzo di una cannuccia;
  • pittura con l’ausilio di tappi di sughero al posto dei pennelli
  • pittura con un contagocce per creare delle opere d’arte a pois colorati

E voi quale stile utilizzerete per liberare la vostra immaginazione?

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