Animali domestici, amore, anima e acquerelli

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Animali domestici, amore, anima e acquerelli

Quale altro soggetto così vicino a noi può scatenare la bellezza e la nostra volontà di catturare le espressioni più belle in una pittura, se non l’animale che vive accanto a noi?

Anima e animale: Carl Gustav Jung era convinto che la parola ‘animale’ derivasse da anima. La capacità di comprendere e amare gli altri tradotta e oggettivata nell’animale che scegliamo, per condividere un cammino di vita, di cura e di gioia. Ecco perché Jung considerava questo binomio inscindibile, spiegando come mai tutti i popoli antichi avessero trasferito o proiettato le proprie paure, speranze, sogni nelle figure animali più vicine al proprio sentire. E gli animali hanno da sempre popolato la storia dell’arte, le religioni, le fiabe, le leggende più o meno selvaggi o addomesticati, sono stati, e lo sono ancora oggi, ricorrenti simboli o soggetti delle pitture e delle iconografie di tutti i tempi: gatti, tori, cani, cavalli, ognuno di loro raccoglie nella storia del mondo mille e più sfaccettature e significati.

Forse potremmo allora azzardare che, giocare con il proprio animale domestico e condividere con lui momenti sereni, equivale a occuparsi della propria anima.
È un’immagine molto bella che ci restituisce Jung del nostro sentire, e altrettanto belle sono le immagini di un pittore vissuto tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, Franz Marc, che ha dipinto meravigliosi gatti, cani, cavalli, mucche, volpi, dai mille colori. Marc colorava i suoi animali di azzurro, di giallo, di rosso, nel tentativo di rappresentare la purezza e la bellezza del mondo attraverso gli animali e i loro occhi, in un periodo storico molto complesso, quello in cui l’Europa, agli inizi del ‘900 stava affrontando la prima guerra mondiale.

Un laboratorio pieno di macchie, e di disegni accorati per farne meravigliosi poster di classe

Liberiamo la fantasia degli alunni e lasciamo che giochino a dipingere, disegnare e colorare animali fino a quando non esce dai loro disegni proprio quell’animale che hanno scelto, o potremmo anche dire quell’essere che rappresenta lo specchio della loro anima?

Partiamo dalle macchie, come ci suggerisce Vittoria Facchini in questo laboratorio ‘etereo’ fatto d’acqua, di acquarelli e di pastelli colorati, come il tema richiede e giochiamo a scoprire piano piano l’impronta, il muso, l’espressione che ci è nota, fino a dargli la forma che ce lo fa riconoscere.

Partiamo da una forma che abbiamo in mente e colorando il fondo senza aver tracciato nulla in precedenza lasciamo che il nostro animale prenda i suoi contorni.

Possiamo anche provare a colorare uniformemente il fondo di un colore che ci piace e dell’intensità che preferiamo, sopra andremo a dipingere alcune ‘macchie’ di colore scuro scegliendo la casualità.

Un’altra possibilità è quella di usare fondi già colorati per andare a pennellare con l’acqua ‘sporca di pigmento’ e quindi più scura o con pigmento bianco o grigio, tracciando con il pennello contorni dalle forme animali più o meno maculate, ma dai toni leggeri, diluiti e sussurrati.

Ora è arrivato il momento di andare a definire i nostri animali con contorni più marcati, arricchendoli e personalizzandoli con chiaroscuri, contorni, macule evidenziate, giocando sui manti a pelo più o meno lungo e con tratti più o meno sottili.

I pastelli dai colori intensi sovrapposti ai fondi di acquerello possono dare infinite colorazioni, molteplici tonalità e … aggiungendo un pizzico di fantasia o ritagliando dei cartoncini a forma di Stencil, è possibile creare riproduzioni delle stesse forme per dare vita a texture ripetute per ‘manti’ grafici o insoliti.

È la fantasia che ci permette di creare, da cose minime fatte con pochi elementi, grandi emozioni!
E viste tutte insieme possono diventare magnifici poster per la classe, pieni di simpatia e di dolcezza.

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