Up-cycling a scuola

Up-cycling, una cultura da diffondere

Il termine venne coniato nel 1994 da un ingegnere meccanico tedesco, Reiner Pilz, per cambiare in ‘positiva’ la percezione negativa del concetto di riciclo (down-cycling) e creare valorialità e pensiero creativo intorno a questo tema e soprattutto al tema del riuso o uso diverso e ‘felice’ dell’oggetto riciclato.

L’up-cycling si stacca inoltre anche dal recycling: infatti il riciclo a volte ha l’obiettivo di far tornare un oggetto alla stessa funzione originale, magari rinnovandolo o ‘restaurandolo’, a volte ha quello di trasformarsi perdendo valore; l’up-cycling invece, riutilizza gli oggetti per creare nuovi ‘prodotti’ di maggiore qualità, reale o percepita che sia.

 

La parte positiva del riuso

Questa visione positiva, legata agli oggetti che hanno fatto parte dei nostri gesti, con l’aggiunta del filtro della creatività, permette di dare una nuova vita ad ognuno di loro e in modo a volte anche molto semplice (questa è la grande sfida). Moltiplicare e cambiare il proprio punto di vista su ciò che utilizziamo, può diventare un grande volano per i bambini e i ragazzi affinché si rendano conto del valore effettivo di ogni singolo oggetto che passa nelle loro mani.

Sfidante da un lato, educativo dall’altro, questo progetto è un piccolo tassello per aiutare le insegnanti a ideare laboratori semplici e veloci di up-cycling facendo arte, arte della sostenibilità.

 

Siete pronti alla sfida?

Questo tema, Facce diverse, che troveremo nei laboratori dedicati alla sostenibilità, parla di diversità: l’accettazione del diverso passa attraverso l’accettazione delle differenze di sguardo, di lineamenti, di colore, di pelle, e soprattutto di espressione. Unendo l’uso dell’up-cycling o riuso degli oggetti destinati ad essere buttati, delle carte o cartoncini di colori diversi, degli imballi, con il pretesto della ‘stranezza’ compositiva per parlare di diversità di gesti, di approccio, di sguardo verso l’altro.

La diversità si misura e si insegna attraverso l’osservazione degli altri, per ritrovare sé stessi, e per comprendere le sfumature di ognuno che sono la vera ricchezza che possediamo come esseri umani.

 

Perché le facce?

Uno studio recente di neuroscienze ha dimostrato che la prima cosa che noi guardiamo ovunque, anche al supermercato sono le facce. Curioso no? Pare che il nostro cervello abbia addirittura uno spazio dedicato al riconoscimento facciale e alle espressioni.

E le emozioni giocano un ruolo decisivo nel riconoscimento dell’altro proprio attraverso le espressioni facciali: avviene tutto nella nostra mente e in tempi rapidissimi. Interpretiamo le espressioni e le emozioni ad esse connesse in millesimi di secondi senza neanche accorgercene, tanto è antico tale meccanismo. In altre parole, il nostro cervello ha un legame straordinario, emotivo e soprattutto immediato con i visi degli altri esseri umani.

Se proviamo a tradurre le facce su dei fogli, aggiungendo elementi apparentemente distonici come oggetti, piccoli elementi, o colori che possono andare ad arricchire la composizione con nuovi spunti, anche inusuali, ecco che riconosciamo immediatamente e comunque il volto, l’espressione, ma ciò che è inatteso la scia il posto all’ironia. Ecco che il gioco diventa divertente e l’arte si interseca con la comprensione dell’altro attraverso il riconoscimento di un espressione già vista, di un sorriso già noto.

Lasciamo ora che gli oggetti come tappi, barattoli, cappucci, pennarelli, blister, vecchi pennelli, cartoni e imballi stimolino la nostra fantasia.

 

Spunti creativi per opere d’artista

Gli spunti proposti da Vittoria Facchini ci conducono alla scoperta di facili e divertenti laboratori di up-cycling realizzati con tutti gli oggetti che ci vengono in mente e che abbiamo a portata di mano: imballi, barattoli, tappi, blister, pennarelli, pennelli, forbici, cappucci o quello che fino ad oggi abbiamo chiamato ‘scarti’ e che possono diventare meravigliosi elaborati d’artista!

Meravigliose opere d’arte e perché no d’ironia, pensate per scatenare la creatività dei bambini e dei ragazzi attraverso le mani esperte di Vittoria e la sua capacità di trovare nelle cose di ogni giorno guizzi creativi trasformati in facce ed espressioni tenere, divertenti, paurose, giocose, preoccupate, capaci di trasmettere emozioni e di stupirci.

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Preparati al nuovo anno scolastico!
Sta per arrivare un nuovo progetto dedicato agli insegnanti delle scuole dell'infanzia e primarie per accendere la creatività dei bambini!

Scopri tutti i laboratori di Facce Diverse:

 

>> Oppure, torna a Upcycling: l’arte del riuso di ogni cosa e scopri tutti gli spunti!

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